martedì 24 febbraio 2009

Il controllo di gestione: a cosa serve

Vediamo un po' cos'è il budget. 
In pratica è un documento che evidenzia i risultati economici e finanziari che l’azienda intende raggiungere.
Determina, cioè, gli obiettivi di gestione, da confrontare con i risultati effettivi.

È un piano a BREVE TERMINE con estensione temporale di 1 anno.

Dovrebbe essere redatto possibilmente entro il 30 NOVEMBRE di ogni anno e approvato entro dicembre.

Può essere articolato per intervalli di tempo anche infrannuali (trimestrali, mensili, ecc.).

Il Budget consente di:

  • fare simulazioni 
  • quantificare il fabbisogno di capitale
  • identificare i valori da tenere sotto controllo
  • verificare l’impatto sul risultato di gestione delle variazioni nelle politiche di mercato
  • elaborare piani alternativi
  • mettere sotto controllo i vari responsabili di funzione
  • mettere sotto controllo i vari prodotti (nel caso di azienda manifatturiera) o le varie attività (nel caso di azienda di servizi)

Per chi farlo?
  • Per chi preparare un budget (chi lo leggerà)?
  • Per te e il tuo team
  • Per il tuo capo
    Per il reparto amministrativo (finanza e/o contabilità, risorse umane)
 Perché porsi il problema di realizzare un budget?
  • Per simulare i programmi di gestione futura
  • Per analizzare le prestazioni reali dell’azienda
  • Per i benchmark (confronti) interni ed esterni
  • Per l’organizzazione e il controllo (aiuta il processo di delega)
  • Per aiutare gli individui, i reparti e l’azienda a conseguire gli obiettivi pianificati
  • Perché è uno strumento per indurre motivazione
  • Perché è unostrumento di assestamento della negoziazione sulle risorse
  • Perché costituisce l'autorizzazione formale alla destinazione delle risorse
  • Perché è un mezzo di comunicazione interno ed esterno per illustrare le responsabilità della società nei confronti di:
  • Creditori
  • Fornitori
  • Dipendenti
  • Clienti
  • e… proprietari -

Il budget aziendale si compone delle seguenti parti:
  • budget economico
  • budget patrimoniale
  • budget finanziario

 ...continua...


lunedì 16 febbraio 2009

Prossima pubblicazione del bando "Aiuti agli investimenti" nella Regione Sicilia

L’assessore regionale all’Industria, Pippo Gianni, ha inviato per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della Regione siciliana il decreto ed il bando per l’attivazione degli aiuti alle imprese di qualità, in attuazione all’articolo 1 “Aiuti agli investimenti” della legge 6 dicembre 2008 n.23, ”Disposizioni per favorire lo sviluppo del settore industriale in Sicilia in attuazione del programma operativo Fondo europeo di sviluppo regionale (P.O. FESR 2007/2013)”.

La misura si prefigge di consolidare e potenziare l’apparato produttivo siciliano maggiormente competitivo e di qualità. L’intervento si rivolge, infatti, solamente ai soggetti che dimostrano di possedere buone capacità imprenditoriali e che potenzialmente siano in grado di assicurare un effetto moltiplicatore, in termini di ricadute socioeconomiche sul territorio, di risorse pubbliche messe a disposizione per gli interventi oggetto di agevolazione.
Al fine di raggiungere questo obiettivo con la massima efficienza ed imparzialità, l’Assessorato ha scelto regole chiare e automatismi trasparenti, inclusa la previsione di termini e modalità rigorosi da osservare per gli adempimenti delle imprese, pena il rigetto della domanda. Tutto ciò, per assicurare tempi brevi all’ individuazione dei beneficiari, all’ assegnazione - ed eventuale riassegnazione - dei fondi stanziati, nell’interesse delle imprese concorrenti e in vista della migliore allocazione delle risorse.
Per la gestione degli interventi il dipartimento Industria e Miniere si avvale di un gestore concessionario, determinato con una convenzione tesa ad evitare duplicazioni dell’attività istruttoria e ad assicurare snellezza e rapidità procedurali.
Possono usufruire delle agevolazioni le micro, piccole o medie imprese che hanno operato negli ultimi tre anni, iscritte nel Registro delle imprese e, quelle di servizi, costituite sotto forma di società regolari, e non sottoposte a procedure concorsuali né ad amministrazione controllata.
Le agevolazioni possono essere richieste, anche in combinazione fra loro, nelle seguenti tipologie:
a) contributo in conto impianti;
b) contributo in conto interessi;
c) finanziamento agevolato.
Le spese ammissibili, riguardano in generale:
a) progettazioni ingegneristiche riguardanti le strutture dei fabbricati e gli impianti, sia generali che specifici, direzione dei lavori, studi di fattibilità economico-finanziaria e di valutazione di
impatto ambientale, oneri per le concessioni edilizie, collaudi di legge, prestazioni di terzi per
l’ottenimento delle certificazioni ambientali secondo standard e metodologie internazionalmente
riconosciuti;
b) suolo aziendale, sue sistemazioni e indagini geognostiche;
c) immobili, opere murarie e assimilate, impianti generali e infrastrutture specifiche aziendali;
d) macchinari, impianti ed attrezzature varie, nuovi di fabbrica, ivi compresi quelli necessari
all'attività amministrativa dell'impresa, ed esclusi quelli relativi all'attività di rappresentanza;
mezzi mobili strettamente necessari al ciclo di produzione purché dimensionati alla effettiva
produzione, identificabili singolarmente ed a servizio esclusivo dell'impianto oggetto delle
agevolazioni;
e) programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
f) brevetti concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi.
I settori ammessi a finanziamento saranno tantissimi, tra gli altri (ma ci riserviamo di attendere la prossima pubblicazione del bando per avere un definitivo e più completo dettagliato elenco):
  • le attività di estrazione di minerali da cave e miniere;
  • la lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi mediante surgelamento, salatura;
  • la lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi;
  • la produzione di oli e grassi vegetali e animali;
  • la produzione di piatti pronti a base di pesce, inclusi fish and chips;
  • l'industria delle bevande;
  • le industrie tessili;
  • la confezione di articoli di abbigliamento;
  • la confezione di articoli in pelle e pelliccia;
  • la preparazione e concia del cuoio e pelle;
  • la preparazione e tintura di pellicce; industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili);
  • la fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio;
  • la fabbricazione di carta e cartone;
  • la fabbricazione di prodotti chimici;
  • la fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici;
  • la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche;
  • la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, di apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi;
  • la fabbricazione di cavi a fibra ottica;
  • la fabbricazione di apparecchi per uso domestico o di altre apparecchiature elettriche;
  • la fabbricazione di apparecchi per istituti di bellezza e centri di benessere;
  • il recupero dei materiali;
  • l'edizione di software, la produzione di software, la consulenza informatica e le attività connesse;
  • attività dei servizi d'informazione e altri servizi informatici;
  • ricerca scientifica e sviluppo.
Quando il bando sarà pubblicato saremo in grado di fornire maggiori dettagli. Nel frattempo vi invitiamo a verificare le precondizioni per l'accesso alla misura.

Si è anche in attesa della pubblicazione di ulteriori bandi nelle prossime settimane.

Per contatti: 0932-681803 e 348-3807381


martedì 10 febbraio 2009

Il Business Plan da presentare ad un investitore

Come si è visto, una delle utilizzazioni più frequenti del business plan, è quella di presentazione dell’impresa allo scopo di ottenere un finanziamento o una partecipazione nella compagine sociale.

Ci si può attendere che nel valutare l’opportunità di effettuare un intervento finanziario o la partecipazione al capitale di rischio (capitale sociale), il potenziale finanziatore o investitore, che si tratti della gestione di un pub o di un’azienda spaziale, prenda in considerazione i seguenti aspetti:

1. Determinazione delle caratteristiche della società e del settore

2. Determinazione dei termini della proposta

3. Analisi delle previsioni economico finananziarie e, se disponibili, degli ultimi bilanci.

4. Determinazione del calibro delle persone coinvolte

5. Analisi del documento nel suo complesso

Se presentiamo il nostro Business Plan a qualcuno perché lo legga e prenda una decisione importante per noi, evitiamo di fare i seguenti errori:

  • far leggere un documento di 85 pagine nelle quali non viene mai detto chiaramente qual è la missione della nuova azienda
  • la mancata esplicitazione del fabbisogno finanziario necessario
  • l'evidente infatuazione nei confronti del prodotto o servizio che si intende offrire piuttosto che la familiarità e la conoscenza dei bisogni del mercato
  • l'affermazione di prospettive di crescita fuori dalla realtà e, comunque, non supportate da alcun dato
  • la presenza di proiezioni economico-finanziarie non giustificate.


(Articolo di Paolo Battaglia, pubblicato su www.crescitapmi.it)

lunedì 2 febbraio 2009

Business plan e Budget: non sono la stessa cosa

Il business plan non è un budget, e quindi sarebbe sbagliato pretendere di trovare nel modello di simulazione i livelli di analisi e di dettaglio che sono tipici invece dei budget.

Così ad esempio i costi di produzione sono aggregati per dare la necessaria visione economico-finanziaria del progetto e non sono articolati fino al livello di una vera e propria contabilità industriale, che richiederebbe strumenti ancor più articolati e complessi e quindi di più difficile.

Il Business Plan è parte dell'attività di pianificazione strategica, il cui orizzonte temporale si spinge anche oltre i tre anni a venire.

Il Budget è parte dell'attività di programmazione il cui orizzonte temporale è l'anno.
Nella realizzazione del business plan, è opportuno attenersi ad alcune linee guida generali che vanno ovviamente adattate a ciascun specifico caso concreto e allo scopo che ci si prefigge.

Queste linee guida sono:
  • Concentrazione, essenzialità sostanziale: non disperdersi su troppi argomenti, ma focalizzare l’attenzione su quelli veramente importanti.
  • Adattamento al lettore: a seconda dell'uso che si intende fare, deve proporre contenuti a un tempo originali e professionali e deve essere chiaro, ben strutturato e ben scritto: non troppo scialbo ma nemmeno troppo stravagante. Oppure essere pratico, realistico, semplice. 
In ogni caso sono sempre apprezzati:
  • asciuttezza, brevità formale: anche la forma conta moltissimo, scrivere perciò frasi estremamente concise, quasi lapidarie.
  • Semplicità, naturalezza: usare un linguaggio facile, comprensibile anche ai non addetti ai lavori.
  • Chiarezza, trasparenza: essere chiari ed espliciti, in tutti i sensi, non nascondere, per es., i nomi degli amministratori e dei dirigenti.
  • Realismo, prudenza: per es., non stimare le vendite in base alla capacità produttiva della fabbrica, ma prevederle in base alle effettive possibilità di assorbimento del mercato.
  • Concretezza, oggettività: non limitarsi ad esprimere sensazioni personali e non restare nel vago e nell’ambiguo, ma esprimere dati precisi, numeri.
  • Franchezza: trattare tutti gli aspetti, anche quelli negativi o poco piacevoli, senza nascondere alcun problema.
  • Settorizzazione: nel caso di BP di un’impresa già esistente, ciascuna funzione aziendale (Produzione, Vendite, ecc.) deve essere trattata e sviluppata a sé, da ciascun responsabile dell’area.
  • Copertina, indice e sintesi: deve avere una copertina sulla quale siano indicati titolo, denominazione dell'azienda (o del proponente), indirizzo, numero della copia. Deve inoltre avere un indice e le pagine numerate. Deve iniziare con una sintesi di un paio di pagine in grado di catturare immediatamente l'interesse del destinatario e trasmettere una chiara idea della missione aziendale. Indice e sintesi iniziale vanno solo abbozzati (durante la prima stesura del BP). La versione definitiva potrà essere di indice e sintesi potrà essere realizzata SOLO DOPO il processo decisionale che determina ed è determinato dall’elaborazione dello stesso BP. Quindi scrivete indice e sintesi di massima, poi affrontate le varie parti del BP, e alla fine tirate le conclusioni nella sintesi e determinate l’indice del BP.
  • Deve poter essere facilmente discusso ed efficacemente presentato in un'esposizione orale.
  • Deve assegnare obiettivi alle persone o ai reparti e stabilisce "milestones" e scadenze per tener sotto controllo l'implementazione del piano. 
  • Presenta 10 parti di implementazione per ogni parte di strategia. Cioè, non deve essere troppo teorico.
  • Dovrebbe fornire uno schema per una regolare revisione e correzione.
  • La sua lunghezza non eccede 30 pagine. Eventualmente, è consigliabile l’uso di allegati tesi ad approfondire i punti più difficili del piano.
  • Non deve nascondere i punti di debolezza, ma anzi deve dimostrare che l'azienda li ha ben individuati e sa anche come gestirli.
  • Non usa formule dubitative ed è scritto all'indicativo e al futuro (senza condizionali).
Una volta scritto il BP esso va poi rivisto, criticato e corretto, possibilmente da un consulente (legale, dottore commercialista, ecc.).

A maggior ragione la revisione e l’aggiornamento si impongono se è trascorso un certo tempo dall'originaria stesura del documento e sono cambiati nel frattempo alcuni elementi di non secondaria importanza.

(Articolo di Paolo Battaglia, pubblicato su www.crescitapmi.it)